Vi ricordiamo che martedì 26 luglio alle ore 10:30
i nostri ospiti si esibiranno in un saggio che concluderà, per il momento, il progetto di “Danzaterapia”.
Un percorso a cui ognuno si è approcciato con diffidenza e timidezza, ma che ha rigenerato corpo e spirito
dei nostri ospiti e rafforzato, e in alcuni casi favorito, i legami tra loro.
Questa la testimonianza dell’insegnante-guida Chiara:
“In generale le lezioni sono iniziate con una presentazione “creativa” dei propri nomi: urlati, sussurrati,
cantati, ritmati, disegnati nell’aria e ballati. Ho poi creato una piccola coreografia-rituale che ho/abbiamo
ripetuto ad ogni inizio classe con tutti i gruppi. Dopo brevi danze di mobilitazione segmentata e unita (per
prendere confidenza con le diverse parti del corpo e per impossessarsi del senso di unità di questo), ho
lavorato su semplici pattern motori: veloce-lento, forte-delicato, grande-piccolo, aperto-chiuso,
aiutandomi con oggetti idonei (palloncini, nastri, stoffe….). Le classi sono finite con una verbalizzazione
o con una danza o con una forma che ogni partecipante ha restituito al gruppo.
Per avvicinarmi agli anziani ho cercato di usare musiche appartenenti al loro bagaglio culturale e alla loro
memoria, ho creato momenti di racconto (brevi e parziali) delle loro vite, ho portato un piccolo scheletro
per mostrare cosa succede al nostro sistema scheletrico quando muovo il corpo.
Il tempo limitato mi ha dato la possibilità di introdurre il lavoro e la danza sempre in superficie e
brevemente; nonostante questo ho potuto notare trasformazioni in ogni partecipante.
La trasformazione che mi ha sempre colpito è l’energia vitale che già dopo i primi dieci minuti sentivo
più vibrante e attiva in quasi ogni partecipante. Dopo le prime danze li sentivo più vivaci e vitali,
divertiti e sorridenti, con la voglia di vedere cosa sarebbe successo dopo e con la voglia di muoversi
al ritmo-melodia della musica.
Altra cosa che mi ha colpito è l’attenzione. Rispettando i loro tempi e cercando di forzare nella giusta
maniera, ho notato che riuscivano a rimanere concentrati, stavano nella consegna, stavano con il corpo e
con il gruppo. Nonostante le difficoltà e i limiti fisici si sono, quasi tutti, messi in gioco ed hanno giocato.
Spesso abbiamo riso di noi dicendo che stavamo facendo i balocchi, come i bambini, come quando
eravamo bambini, e questo invece di bloccarli o frenarli li ha dato la possibilità di muoversi e danzare.
Solo la troppa fatica fisica li portava a uscire dal lavoro.
Anche se da anni ho constatato come il mio lavoro, fin dalle prime note, apra le possibilità, affini la
conoscenza e l’ascolto, mobilizzi il corpo in maniera armonica, porti la vita verso i sì e sviluppi
l’espressività creativa nelle sue infinite forme; sono rimasta felicemente stupita come anche con gli ospiti
della vostra struttura questo sia successo con naturalezza, semplicità e facilità.
Le danze hanno ammorbidito i corpi, hanno aperto le porte alle possibilità, hanno lasciato i dolori
dell’esistenza per partecipare al misterioso gioco della creatività, che ti fa sentire unito, collegato, libero, vivo.”
Vi aspettiamo!!
L’inizio: https://www.casadiriposofirenze.it/danzaterapia/
I gruppi:
Gruppo 1: https://www.casadiriposofirenze.it/danzaterapia-gruppo-1/
Gruppo 2: https://www.casadiriposofirenze.it/danzaterapia-gruppo-2/
Gruppo3: https://www.casadiriposofirenze.it/danzaterapia-gruppo-3/